Crash
Bandicoot : L'Ira di Cortex.
Genere: arcade.
Autore: Universal.
Punteggio: 89/100
Distributore: Leader.
Prezzo indicativo: € 69,99.
Requisiti di sistema: Xbox.
Data recensione: 27/05/2002
Home Page del Distributore
Crash Bandicoot : L'Ira di Cortex, è un un titolo d'azione ed avventura in stile cartoon tutto da giocare intensamente. Crash Bandicoot giunge anche su console Xbox con questa nuova avventura. Nella precedente puntata, aveva appena sconfitto il dottor Neo Cortex e stava per partire per una meritata vacanza, ma come sempre Cecchi rema contro. Questo qualcuno è Uka Uka, che in una lontana galassia, appena uscito di prigione, ha deciso di riorganizzare una banda di criminali per arricchirsi. Per farlo deve però mandare sulla terra Crunch un super Bandicoot con lo scopo di distruggere il simpatico Crash Bandicoot e la sorellina Coco. Chi fosse interessato a tutti i dettagli della storia può leggersi con attenzione il manuale in italiano a colori di una ventina di pagine circa. Tutta la sfida è organizzata in livelli, anche se ognuno di essi può essere ripetuto in modalità Prova a tempo. Durante la partita per raggiungere il massimo dei punti e necessario raccogliere tutti gli oggetti preziosi, come le gemme e i 25 cristalli presenti ognuno in ogni livello. Da non dimenticare le casse che possono contenere oggetti utili oppure possono essere utilizzate come trampolini o come bombe a tempo. La grafica è fuori discussione, così come la fluidità di movimento e gli effetti audio. Buon anche la disponibilità di mosse a disposizione di Crash e Coco, i quali possono anche comandare diversi veicoli del fantasioso mondo Bandicoot. Tra cui la lucciola, l'elicottero, il sommergibile (con tanto di siluri e bombe di profondità), il robot, ed altro ancora. Una delle particolarità rispetto alle precedenti versioni della saga bandicoot è la possibilità di immedesimarsi in una protagonista femminile, che è appunto Coco, la sorella di Crash. Nel complesso un titolo simpatico e spiritoso adatto agli amanti del genere platform. A cura di Stefano Bertone